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Colombia: comincia il post-conflitto

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Colombia: comincia il post-conflitto

Paesi. In questa rubrica ospitata da loSTATOpresente racconteremo con una breve scheda periodica un Paese straniero e la sua storia recente.


La Colombia è uno dei paesi più interessanti dell’America latina. È stabile dal punto di vista economico tanto da essere entrato nella fase finale di adesione all’OCSE. Grazie ad un’amministrazione prudente della finanza pubblica, a buone pratiche in materia fiscale, economica, amministrativa e di stabilità ha visto crescere il proprio prodotto interno lordo del 2,5% con un’inflazione controllata e prevista in diminuzione. Ma più che per le performance economiche e finanziarie in questo periodo è al centro dell’agenda politica latinoamericana perché si sta avviando a chiudere 52 anni di guerra civile e ciò che più importa a chiudere il capitolo della guerra fredda nella regione.
“Lo scorso 24 novembre abbiamo firmato di fronte al paese e al mondo un nuovo accordo di pace con le Farc. Il definitivo” - ha detto il Presidente Juan Manuel Santos. Con questo nuovo accordo non solo Santos crede che si porrà fine al conflitto armato con le Farc ma si porranno le basi per la costruzione di una pace stabile e duratura più ampia e più profonda. Il Senato lo scorso 30 novembre lo ha ratificato con 75 voti a favore e zero contrari. Adesso tocca alla Camera.
Il Presidente ha riconosciuto che si è firmata un’intesa migliore di quella di Cartagena dello scorso 26 settembre perché raccoglie le speranze di quanti hanno votato sì e di quanti hanno votato no al plebiscito dello scorso 2 ottobre.
Perché va detto che un accordo era stato già firmato a Cartagena lo scorso 26 settembre ed era stato sottoposto a plebiscito. Dopo quattro anni di negoziati tra la delegazione del governo colombiano e la guerriglia delle Farc, il plebiscito aveva avuto esito negativo. In una consultazione segnata da una bassa partecipazione dell’elettorato – poco più del 35% degli aventi diritto si era infatti recato alle urne – lo scarto tra il ‘sì’ e il ‘no’ era stato di meno di 55.000 voti di differenza.
L’esigua minoranza che era andata al voto aveva mostrato il dissenso su una decisione politica strategica che sarebbe dovuta essere linea di demarcazione tra un prima e un dopo per la Colombia.
In linea di massima, le fasce rurali e anziane della popolazione avevano votato sì, i più giovani, figli di una nuova Colombia più ricca e sviluppata, avevano votato no seguendo il messaggio uribista degli anni Duemila che prevedeva di trasformare la guerra interna contro le Farc nella lotta contro il terrorismo. Quali le motivazioni per il No al plebiscito?

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Pubblicato da : Francesca D’Ulisse

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